I protagonisti di un'amicizia senza fine hanno fatto gioire l'America: si tratta di Ben Moser e Mary Lapkowicz, l'amica down che il giovane non vedeva da tempo: a distanza di tanti anni lui ha mantenuto la promessa di portarla al ballo degli studenti, l'appuntamento più sentito tra i giovani statunitensi. Già, perché avevano fatto le elementari insieme. E lui glielo diceva sempre: «Da grandi, ti porterò a ballare». E quando, anni dopo, l'ha ritrovata casualmente (lui giocatore di football americano, lei figlia dell'allenatore della squadra avversaria), Ben ha preso un palloncino e glielo ha consegnato con su scritto "ballo". «Non riuscivo a crederci, io credevo che ci sarei andata con gli amici» ha detto poi lei. La vicenda, postata su Facebook dalla famiglia, è diventata presto virale.
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sabato 6 febbraio 2016
Il coraggio di Valentina Maureira, la giovane cilena morta di fibrosi cistica
venerdì 5 febbraio 2016
Malata terminale, scrive 40 lettere da far leggere alla figlia: una per ogni giorno più importante della sua vita
Il bimbo di 6 anni lascia un biglietto ai genitori prima di morire: “Grazie, mamma e papà. Sarà sempre con voi”
Un gesto immenso, e straziante, è quello fatto dal piccolo Leland Shoemake, sei anni, di Pike County, Georgia, morto dopo aver contratto un'infezione al cervello mentre giocava all'aperto, infezione causata dall'ameba Balamuthia mandrillaris. E scambiata inizialmente per meningite. Il bimbo, aggravatosi, morì in ospedale. Ma quando i genitori sono tornati a casa per prendergli qualche vestito per la sepoltura, hanno trovato un messaggio sul tavolo. Un messaggio di Leland, che diceva: "Grazie, mamma e papà. Sarò sempre con voi, vi voglio bene". La mamma l'ha postato su Facebook, e quel messaggio ha fatto il giro del mondo insieme al suo commento: «Leland amava suo fratello e tutta la sua famiglia così tanto. Era l'anima della festa. Il suo sorriso poteva illuminare una città. Era il più intelligente, premuroso e amorevole bambino che sia mai esistito. Ci è stato portato via troppo presto. Avrebbe potuto fare ancora grandi cose per questo mondo».
La figlia sorda ha paura di indossare l'apparecchio acustico, il papà se ne tatua uno sulla testa!
Ci sono papà straordinari e capaci di commuoverci. Come Herald Campbell, la cui figlia Charlotte, 6 anni, affetta da sordità, aveva paura ad indossare un apparecchio acustico che le consentisse di sentire. Lo aveva messo, sì, ma aveva perso il sorriso. Così, lui, neozelandese con grande spirito d'iniziativa, se ne è fatto tatuare uno identico sulla testa: «Ha toccato il tatuaggio e ha detto: "è cool!" Non voleva parlare con nessuno, oggi Charlotte è diventata molto socievole». Piccoli gesti – anche se non troppo piccoli – di grandi genitori.
giovedì 4 febbraio 2016
La storia della piccola Hope: ha vissuto appena 74 minuti, ma ha donato i reni
Si tratta della più giovane donatrice di organi di sempre
Ha scosso il mondo la fine della piccola Hope, vissuta appena 74 minuti. Nata insieme al gemellino Josh, i medici, fin dall'inizio della gravidanza della madre, le avevano diagnisticato l'anancefalia, malattia incompatibile con la vita. Ma Andrew e Emma Lee, di Newmarket, nel Suffolk, Gran Bretagna, hanno rifiutato l'ipotesi di un aborto selettivo e l'hanno fatta nascere, per poi donarne i reni. «Settantaquattro minuti sono pochi – ha detto Andrew – ma poco prima di morire, mi ha stretto un dito con la manina e sono crollato». Hope è diventata la più piccola donatrice di sempre: nel 2014 la stessa scelta venne fatta in Galles per un bimbo vissuto appena 100 minuti.
Il dramma di un padre: chi salvare delle sue due gemelline?
Tra le tante vicende di bambini che hanno riempito le cronache più recenti, ce ne sono alcune drammatiche, come quella vissuta all'Hospital for Sick Children di Toronto da Michael Wagner e dalla moglie Johanne: due figlie gemelle, adottate in Vietnam, Phuoc e Binh, che necessitavano entrambe di un trapianto di fegato perché affette dalla sindrome di Alagille, una malattia genetica che provoca il deterioramento delle cellule epatiche. Ma Michael poteva donarlo solo ad una di loro. E ha dovuto scegliere, optando per Phuoc, perché versava in condizioni più gravi. Un caso finito anche nelle polemiche, tanto che in Italia gli esperti in materia di trapianti hanno detto: «Da noi, come pure in Francia, una situazione del genere sarebbe stata inimmaginabile».
I cani randagi si presentano al funerale della donna che li sfamava
Stupore e commozione hanno provocato le foto del funerale di Margarita Suareze, messicana di Cuervaca, un'anziana che portava sempre da mangiare ai randagi del quartiere. Immaginatevi la sorpresa quando alla camera ardente si è presentato un gruppo di cani a testa bassa, sono entrati in casa e si sono sdraiati sul pavimento. In una vera e propria veglia. La figlia di Margarita, ha scattato loro alcune foto: «È stato meraviglioso e inspiegabile. Una volta trasferito il feretro per la cremazione, i cani sono andati via da soli, così come erano arrivati».