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sabato 6 febbraio 2016

Il ballo degli studenti di fine anno che ha commosso l'America: quello tra Mary e Ben

I protagonisti di un'amicizia senza fine hanno fatto gioire l'America: si tratta di Ben Moser e Mary Lapkowicz, l'amica down che il giovane non vedeva da tempo: a distanza di tanti anni lui ha mantenuto la promessa di portarla al ballo degli studenti, l'appuntamento più sentito tra i giovani statunitensi. Già, perché avevano fatto le elementari insieme. E lui glielo diceva sempre: «Da grandi, ti porterò a ballare». E quando, anni dopo, l'ha ritrovata casualmente (lui giocatore di football americano, lei figlia dell'allenatore della squadra avversaria), Ben ha preso un palloncino e glielo ha consegnato con su scritto "ballo". «Non riuscivo a crederci, io credevo che ci sarei andata con gli amici» ha detto poi lei. La vicenda, postata su Facebook dalla famiglia, è diventata presto virale.

Il coraggio di Valentina Maureira, la giovane cilena morta di fibrosi cistica

I bambini sono capaci di insegnarci molto. E spesso hanno più coraggio. Lo stesso dimostrato da Valentina Maureira, la quattordicenne cilena che aveva chiesto l'eutanasia con un video-appello alla presidente cilena Michelle Bachelet. Soffriva di fibrosi cistica e aveva visto morire della stessa patologia un compagno di reparto in ospedale, il proprio fratellino di 6 anni e il suo miglior amico. La Rete si era mobilitata, centinaia di migliaia di persone le avevano espresso calore. E lei aveva infine cambiato idea, lottando fino alla fine con la letale malattia. Una delle storie più commoventi del 2015, che ha fatto il giro del mondo.

venerdì 5 febbraio 2016

Malata terminale, scrive 40 lettere da far leggere alla figlia: una per ogni giorno più importante della sua vita

Ci sono purtroppo battaglie che non si possono ancora vincere. Ma Heather McManamy, malata terminale di 35 anni, ha trovato il sistema per far sentire ancora la propria presenza alla sua Brianna, di 4 anni, scrivendole 40 lettere da farle leggere nei momenti più importanti della vita, quando lei non ci sarà più: il primo amore, il diploma, il momento brutto, il primo lavoro.

Il bimbo di 6 anni lascia un biglietto ai genitori prima di morire: “Grazie, mamma e papà. Sarà sempre con voi”

Un gesto immenso, e straziante, è quello fatto dal piccolo Leland Shoemake, sei anni, di Pike County, Georgia, morto dopo aver contratto un'infezione al cervello mentre giocava all'aperto, infezione causata dall'ameba Balamuthia mandrillaris. E scambiata inizialmente per meningite. Il bimbo, aggravatosi, morì in ospedale. Ma quando i genitori sono tornati a casa per prendergli qualche vestito per la sepoltura, hanno trovato un messaggio sul tavolo. Un messaggio di Leland, che diceva: "Grazie, mamma e papà. Sarò sempre con voi, vi voglio bene". La mamma l'ha postato su Facebook, e quel messaggio ha fatto il giro del mondo insieme al suo commento: «Leland amava suo fratello e tutta la sua famiglia così tanto. Era l'anima della festa. Il suo sorriso poteva illuminare una città. Era il più intelligente, premuroso e amorevole bambino che sia mai esistito. Ci è stato portato via troppo presto. Avrebbe potuto fare ancora grandi cose per questo mondo».

La figlia sorda ha paura di indossare l'apparecchio acustico, il papà se ne tatua uno sulla testa!

Ci sono papà straordinari e capaci di commuoverci. Come Herald Campbell, la cui figlia Charlotte, 6 anni, affetta da sordità, aveva paura ad indossare un apparecchio acustico che le consentisse di sentire. Lo aveva messo, sì, ma aveva perso il sorriso. Così, lui, neozelandese con grande spirito d'iniziativa, se ne è fatto tatuare uno identico sulla testa: «Ha toccato il tatuaggio e ha detto: "è cool!" Non voleva parlare con nessuno, oggi Charlotte è diventata molto socievole». Piccoli gesti – anche se non troppo piccoli – di grandi genitori.

giovedì 4 febbraio 2016

La storia della piccola Hope: ha vissuto appena 74 minuti, ma ha donato i reni

Si tratta della più giovane donatrice di organi di sempre


Ha scosso il mondo la fine della piccola Hope, vissuta appena 74 minuti. Nata insieme al gemellino Josh, i medici, fin dall'inizio della gravidanza della madre, le avevano diagnisticato l'anancefalia, malattia incompatibile con la vita. Ma Andrew e Emma Lee, di Newmarket, nel Suffolk, Gran Bretagna, hanno rifiutato l'ipotesi di un aborto selettivo e l'hanno fatta nascere, per poi donarne i reni. «Settantaquattro minuti sono pochi – ha detto Andrew – ma poco prima di morire, mi ha stretto un dito con la manina e sono crollato». Hope è diventata la più piccola donatrice di sempre: nel 2014 la stessa scelta venne fatta in Galles per un bimbo vissuto appena 100 minuti.

Il dramma di un padre: chi salvare delle sue due gemelline?

Tra le tante vicende di bambini che hanno riempito le cronache più recenti, ce ne sono alcune  drammatiche, come quella vissuta all'Hospital for Sick Children di Toronto da Michael Wagner e dalla moglie Johanne: due figlie gemelle, adottate in Vietnam, Phuoc e Binh, che necessitavano entrambe di un trapianto di fegato perché affette dalla sindrome di Alagille, una malattia genetica che provoca il deterioramento delle cellule epatiche. Ma Michael poteva donarlo solo ad una di loro. E ha dovuto scegliere, optando per Phuoc, perché versava in condizioni più gravi. Un caso finito anche nelle polemiche, tanto che in Italia gli esperti in materia di trapianti hanno detto: «Da noi, come pure in Francia, una situazione del genere sarebbe stata inimmaginabile».

I cani randagi si presentano al funerale della donna che li sfamava

Stupore e commozione hanno provocato le foto del funerale di Margarita Suareze, messicana di Cuervaca, un'anziana che portava sempre da mangiare ai randagi del quartiere. Immaginatevi la sorpresa quando alla camera ardente si è presentato un gruppo di cani a testa bassa, sono entrati in casa e si sono sdraiati sul pavimento. In una vera e propria veglia. La figlia di Margarita, ha scattato loro alcune foto: «È stato meraviglioso e inspiegabile. Una volta trasferito il feretro per la cremazione, i cani sono andati via da soli, così come erano arrivati».

Distrutta dall'ecstasy, diventa il simbolo contro lo sballo

Ci siamo lasciati alle spalle il 2015, pieno di storie che hanno commosso il mondo. 
Come quella della giovane Amy Thompson, bellissima sedicenne inglese finita in coma dopo aver ingerito una pasticca di MDMA tagliata male, compromettendo così definitivamente il proprio futuro. Ridotta in carrozzina per una sera da sballo, le sue immagini e un video postati dalla cugina su Facebook (del prima e del dopo), per mettere in allarme i giovani, hanno fatto il giro della Rete. Ancora fatica a parlare. Scrisse la parente: «Alcune persone potrebbero aver pianto, riso o essere rimaste scioccate dal video, ma questo è quello che una piccola pillola può fare».

La fantastica storia della mamma in attesa di cinque gemelli!

L'incredibile storia di Kim Tucci, incinta di cinque gemelli senza alcuna cura ormonale: un caso ogni sessanta milioni

Cosa si prova a restare incinta di ben cinque gemelli? Lo racconta sulla sua pagina Facebook, "Surprised by five", la 26enne Kim Tucci, di Perth, Australia, in una vicenda raccolta dal Daily Mail – GUARDA


IL CASO - La storia di Kim è diventata virale quando la fotografa Erin Elizabeth l'ha immortalata col pancione sulla spiaggia alla 24ma settimana di gravidanza, decidendo di seguirla passo passo. Da allora la sua pagina Facebook, già molto seguita, è stata inondata di like e ora sfiora i 170mila fan. E anche i media internazionali si sono interessati al caso.
LA GRAVIDANZA - Kim ha già due figlie e, quando è rimasta incinta, sperava tanto che stavolta fosse un maschietto. Era il mese di luglio e il medico le aveva detto che si trattava di due gemelli: "Ero così eccitata !! GEMELLI!!! Ero entusiasta all'idea di due gemelli, ma assolutamente nulla sulla faccia della Terra avrebbe potuto prepararmi a quanto è successo dopo"… quando cioè il medico ha scoperto cinque diversi battiti cardiaci: quattro maschi e una femmina.
LA REAZIONE - "Le mie gambe hanno iniziato a tremare in modo incontrollabile e l'unica cosa che sono riuscita a fare è stato ridere .. Ho chiamato mio marito dalla sala ecografica, ma credo che all'inizio non mi abbia creduto. È stato lui, emozionato, a dirmi poi che avremmo potuto farcela".


LA NUOVA VITA - Certo, non è facile, a partire dal cambiamento del corpo: "È difficile accettare che la vita cambierà per sempre e che la mia piccola famiglia diventerà enorme tutto in un momento… Ora ho un sacco di smagliature" ma il marito le dice che dovrebbe portarle con orgoglio. E in effetti ammette che vale la pena fare qualsiasi sacrificio. . Anzi, quando le hanno detto di considerare l'ipotesi di tenerne solo due per essere certi del buon esito del parto, Kim si è categoricamente rifiutata.
IL RITMO - Ora che è giunta alla 29ma settimana, le esigenze sono dure: mangiare per seimila calorie al giorno (con l'intolleranza a diversi latticini), lottando per ore contro il reflusso. E andare in bagno anche 12 volte per notte. E poi il riposo: "Per quanti cuscini metta, nulla riesce a dare supporto alla schiena e alla pancia". I bimbi stanno tutti bene. E intorno a sé sta trovando grande solidarietà.

Edoardo Montolli per Oggi.it

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